Storia e Restauro del Palazzo

LA STORIA

Il palazzo, che con la sua mole spicca nella campagna di Russi nei pressi del fiume Lamone, è quanto rimane del grandioso complesso architettonico che i conti Rasponi, casato nobiliare ravennate, costruirono a partire tra la seconda metà del Seicento e i primi decenni del Settecento come propria residenza estiva. Al centro di vaste tenute condotte a mezzadria, Palazzo San Giacomo si presentava allora come una piccola corte con la sua cappella e più fabbriche accessorie. Figura 1

Per oltre un secolo fu animato dalle feste e dalle rappresentazioni teatrali che i Rasponi offrivano ai loro ospiti prima di perdere il ruolo esclusivo di rappresentanza di una famiglia prestigiosa ed essere così progressivamente abbandonato a un’inevitabile decadenza.

Palazzo San Giacomo Russi

Figura 1: Dato Marini, Palazzo San Giacomo. Il fronte principale verso il carrarone, litografia, 1850 ca.

L'INTERESSE PER IL PALAZZO

Tutelato sin dal 1912, l’interesse per il Palazzo ormai in rovina è ripreso agli inizi degli anni Settanta del secolo scorso quando l’eccezionalità della struttura e la ricchezza delle decorazioni furono oggetto di studi e iniziarono a prendere corpo le prime proposte per arrestarne il degrado.

Nel 1977 il Comune di Russi lo acquistò dal Seminario Vescovile di Faenza e dalla Società Fondiaria di Faenza e, tra il 1978 e il 2016, più cicli di interventi agirono sulle decorazioni pittoriche e portarono al consolidamento della struttura portante e al ripristino della copertura e dei solai interni crollati per garantire la messa in sicurezza degli ambienti e la loro fruizione anche in orario notturno.

IL PROGETTO DI RESTAURO

Il recente progetto di restauro, conclusosi nel 2022 e finalizzato all’esercizio di attività museali, culturali e ricreative, si è articolato su uno schema distributivo analogo a quello storico sulla base della mappa Settecentesca “Piante e misure di diversi siti che servano alla situazione e delizie della villa di San Giacomo”, laddove risulta assai significativo il ripristino dello spazio comprendente l’androne di ingresso e i locali laterali a formare una sorta di “transetto”. Figura 2

Palazzo San Giacomo Russi

Figura 2: particolare di Piante e misure di diversi siti che servano alla situazione e delizie della villa di San Giacomo, planimetria acquerellata, Museo Civico Russi, 1750 ca.

Palazzo San Giacomo Russi

Figura 3: immagine di studio per l’individuazione di un volume preesistente intercluso tra la torre nord e la barchessa. Anonimo, Palazzo San Giacomo. Il frontone accidentale verso il fiume, disegno (r.e.v.), Ravenna, Soprintendenza per i beni ambientali e architettonici per la Romagna e Ferrara, seconda metà del sec. XIX (particolare).

Per ripristinare la fruibilità dell’edificio, fortemente pregiudicata in seguito alla demolizione dello scalone monumentale che collegava i tre piani del Palazzo, si è deciso di realizzare un nuovo corpo scala di accesso al primo piano dove originariamente era collocato un corpo di fabbrica di analoga volumetria nel rispetto delle preesistenze e delle trasformazioni storiche del Complesso. Figura 3

Per renderlo riconoscibile e permettere la lettura dell’originale senza alterarne la storicità, inoltre, il nuovo corpo scala è stato collocato all’interno di un involucro esterno realizzato con materiali compatibili e cromie neutre.

L’intervento di restauro sulle finiture interne si è posto l’obiettivo di conservare, in condizioni di sicurezza, quanto sin qui pervenutoci con operazioni di “mantenimento”, “fissaggio” e riordino degli elementi originari, senza portare le lacune “al finito”. Gli ambienti sono stati pavimentati con elementi galleggianti, che permettono l’alloggiamento degli impianti, finiti con una rasatura uniformante per garantire una maggiore elasticità funzionale. Lo spazio del “transetto”, invece, è stato caratterizzato dal recupero dell’impianto cruciforme originario ottenuto con l’inserimento di una struttura portante a vista in luogo delle murature preesistenti per ripristinare il recupero della percezione spaziale originaria.

L’idea alla base del progetto di restauro è quello di ripristinare la maestosità del Palazzo rappresentata da Antonio Joli nel dipinto a lui attribuito. Figura 4

Palazzo San Giacomo Russi

Figura 4: attribuzione Antonio Joli (1700-1777), tratto da: Tesi di laurea di Nicolò Minguzzi, Università di Bologna ingegneria/architettura e da: L’impianto regale di Palazzo San Giacomo nell’inedito dipinto di Antonio Joli, a cura di Claudio Galli, professore Dipartimento di Architettura, Università di Bologna ingegneria/architettura, pubblicato su Lugo Notizie, 19 Aprile 2019.

Vuoi visitare il Palazzo?

Il Comune di Russi organizza anche visite guidate per scoprire tutti i segreti di Palazzo San Giacomo e delle mostre al suo interno.